Assistente vocale: meglio Siri, Google Now o Cortana?
|Gli smartphone di ultima generazione sono sempre più smart e ricchi di funzionalità. Dotati di assistente vocale, basta fare una domanda per avere una risposta (previsioni del meteo, risultati sportivi, e molto altro ancora). Ma qual è l’assistente vocale più intelligente tra Siri, Google Now e Cortana? Per chi non lo sapesse: Siri è l’assistente vocale di Apple, Google Now dei dispositivi Android (Samsung, HTC, Sony, ecc.), mentre Cortana è l’assistente vocale dei Windows Phone.
Per stabilire qual è l’assistente vocale più intelligente – Siri, Google Now e Cortana – sono stati messi alla prova. Una società di consulenza¹ ha svolto una serie di test in modo da capire qual è il miglior assistente vocale in grado di fornire più risposte esatte in base a delle specifiche domande.
L’obiettivo del test è stato quello di mettere alla prova i tre assistenti vocali, ma non per la loro capacità di eseguire comandi basilari – quali ad esempio lanciare una telefonata o creare un promemoria – ma nella loro capacità di rispondere a richieste più complesse. Il test messo in atto prevedeva 3.000 domande più o meno complesse. È stato chiesto ad esempio qual è la montagna più alta della terra, quanto è alta la torre Eiffel e così via. Domande che non consentono di fornire una risposta scontata, ma implicano una ricerca tra le informazioni disponibili online oltre che un confronto tra le informazioni.
Google Now l’assistente vocale più efficiente
Il risultato del test premia Google Now in grado di fornire una risposta soddisfacente nell’88% dei casi. Al secondo posto si piazza Siri con il 53% di risposte corrette. Infine, al terzo posto Cortana l’assistente vocale più giovane tra i tre concorrenti, con il 40% di risposte corrette.
È molto probabile che l’efficacia di Google Now di fornire risposte esatte sia possibile grazie alla profonda esperienza, di Mountain View, nella ricerca online e negli algoritmi di Google. Siri e soprattutto Cortana sono un passo indietro ma siamo sicuri che un futuro sapranno diminuire il gap con Google Now. Chissà magari proprio accedendo all’infinito database di Google?
Fonte:
¹ Test svolto dalla società di consulenza Stone Temple
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